PROGRAMMA UNIONE INQUILINI PISA
Il programma dell’Unione Inquilini Pisa si può dividere essenzialmente in quattro punti programmatici attinenti a 4 settori fondamentali del problema abitativo: 1) Edilizia privata 2) Edilizia pubblica, 3) Ambiente e territorio 4) Sgravi fiscali e agevolazioni finanziarie
1) EDILIZIA PRIVATA: in attesa di ottenere un regolamento di attuazione (anche regionale) della Legge n° 9/2007, che prevede (sulla carta) il passaggio da casa a casa in caso di sfratto, occorre una sospensione su tutto il territorio nazionale dell’esecuzione degli sfratti per finita locazione (tra l’altro l’Italia è uno dei pochi Stati dell’Unione Europea che prevede questo motivo di sfratto), ma anche di quelli per morosità incolpevole (cioè quando i redditi dei residenti nell’alloggio sono incompatibili con l’entità del canone di locazione contrattuale) e l’istituzione di Commissioni prefettizie o provinciali per stabilire quali sfratti possono, eccezionalmente, essere eseguiti (ex Commissioni prefettizie per graduazione sfratti, con maggiori competenze).
L’obiettivo storico dell’ UNIONE INQUILINI resta comunque quello dell’obbligo d’affitto per ridurre il numero esorbitante di alloggi sfitti senza giusto motivo.
Più realisticamente dobbiamo lottare per l’eliminazione del canale contrattuale libero dalla infame Legge (firmata D’Alema) 431/98, come chiede anche il SICET.
2) EDILIZIA PUBBLICA: occorre impedire la svendita, comunque mistificata, del patrimonio abitativo pubblico che, in realtà, è una forma di privatizzazione con finalità speculative anche quando l’acquirente è l’inquilino assegnatario.
E’ necessario il finanziamento con la fiscalità generale (statale e/o regionale) dell’ E.R.P. e la gestione pubblica (ovvero soggetta alle norme di diritto pubblico e ai criteri economici per scopi sociali) degli immobili di proprietà pubblica, per incrementare il numero degli alloggi popolari da assegnare ai cittadini indigenti senza casa propria, anche con l’acquisizione non onerosa delle proprietà immobiliari del demanio e degli enti privatizzati.
In attesa di una legislazione e finanziamenti finalizzati a quanto sopra esposto è necessario che le Regioni (che hanno competenza esclusiva sulla materia) ed i Comuni (in Toscana proprietari dell’ERP) prendano in locazione una parte degli alloggi di proprietà privata da tempo sfitti per sublocarli ai bisognosi di casa che non possono pagare i proibitivi canoni di libero mercato (attuazione di AGENZIE CASA COMUNALI, finanziate con stanziamenti sui bilanci delle Regioni e dei Comuni, oggi finalizzati ad incrementare il fondo statale destinato ai contributi all’affitto previsti dall’art. 11 della Legge 431/98; ma che in realtà vengono concessi a pioggia quali modesti, e sempre più ridotti, sussidi assistenziali).
E’ necessario inoltre che almeno il 50% delle entrate da canoni di locazione (come previsto anche nella proposta di Legge Regionale Baronti) venga destinato alla manutenzione degli alloggi di ERP e che la forma della AUTOGESTIONE delle spese per servizi comuni e manutenzioni ordinarie delle parti comuni degli immobili venga resa obbligatoria in tutta l’edilizia pubblica.
3) AMBIENTE E TERRITORIO: è indispensabile la conversione degli immobili ed aree industriali e militari dismesse prevalentemente per finalità sociali, cercando di evitare le solite speculazioni immobiliari.
Occorre impedire ogni ulteriore cementificazione del territorio, prevista coi condoni edilizi e ora con Piano casa di Berlusconi. Bisgona dare prevalenza al recupero e ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente concedendo agevolazioni finanziarie e fiscali a chi le attua.
Occorre una legge che obblighi i costruttori a riservare almeno il 20% degli alloggi costruiti in zone di PEEP per la locazione a canoni agevolati, con un’edilizia sicura e confortevole, rispettosa dell’ambiente e del territorio.
Per rispettare la Legge n° 222/1985 dobbiamo organizzare una campagna di informazione volta a sollecitare il Governo a destinare l’ 8 per mille concesso dai contribuenti allo Stato (circa 100 milioni di Euro ogni anno, oggi in prevalenza stornati per coprire buchi del bilancio statale) per scopi sociali, in particolare, per fare fronte a calamità naturali (con una leggina si potrebbe finalizzare anche per l’acquisizione di nuove case popolari).
4) AGEVOLAZIONI FISCALI E FINANZIARIE: dobbiamo associarsi alla richiesta della sospensione delle esecuzioni immobiliari per insolvenza incolpevole delle rate dei mutui prima casa.
Dobbiamo chiedere con forza a Regioni, Comuni e banche agevolazioni economiche (a fondo perduto) e fiscali per garantire alle giovani coppie il diritto alla casa di abitazione.
Occorre opporsi decisamente all’introduzione dell’imposta secca del 20% sulle rendite da locazione di abitazioni, al posto del 41 – 43 % che i grandi (e ricchi) proprietari oggi dovrebbero pagare sul reddito imponibile soggetto ad IRPEF.
UNIONE INQUILINI PISA Pisa, 21 aprile 2009
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